Scrivere è terapeutico…
Proprio così! Scrivere è terapeutico, aiuta lo spirito, impegna la mente e in qualche modo la libera da altri pensieri. Quelli che sorgono ogni giorno per la quotidianità, per gli impegni che sembra si facciano sempre più importanti mentre tu, con l’avanzare dei tuoi anni, speravi in cuor tuo di liberarti proprio di questi! Ogni tanto è corretto fare silenzio, rimettersi alla ricerca, ridefinire obiettivi e priorità. Il rallentare significa rivalutare, ripercorrere a mente il percorso fatto e rimappare eventualmente quello da fare, perché è cambiato il punto di vista, sono cambiati i paesaggi, sono cambiate le prospettive. Per ciò sono alcuni mesi che lascio la pagina vuota, benché gli avvenimenti siano stati moltissimi e positivi, ricchi di sorprese e di grandi novità che premettono una seconda parte di anno veramente impegnativa. Sono arrivati nuovi clienti, sono arrivati nuovi libri da scrivere, siamo alla bozza finale del mio prossimo progetto personale, che ritengo essere il più ricco e il più intenso io abbia mai scritto ad oggi….
Ma questo è il momento del silenzio, del chiudere le porte e le finestre e di partire per alcuni giorni di svagato abbandono celebrale. Ritirarsi per non pensare, per non impegnarsi, per non lavorare con le pile scariche rischiando di rovinare quelli che potrebbero essere grandi progetti.
Si tratta solo di rimandare, di un semplice arrivederci a tempo determinato, anzi, determinatissimo. Ci rivedremo a settembre, più belli, carichi e più ricchi di nuove esperienze.
Buone ferie amici miei. Buon riposo e buon divertimento.